Charyn & Loustal, White Sonya

64 pp, C, col., £. 28.000

Edizioni Mare Nero, Novembre 2000

 

 

Recensione di Alberto Conte

 

 

Una classica storia di violenza ispirata agli stereotipi statunitensi del duro che esce di galera per farla pagare, questa la trama imbastita da Jerome Charyn, autore già noto al grande pubblico italico per una serie di romanzi di genere editi da Mondadori. Charyn non è nuovo dell’arte sequenziale, avendo già collaborato con il disegnatore Joe Staton per il volume Family Man, edito in Italia a cura della Magic Press.

Lo stereotipo viene elaborato e l’eroe prende le sembianze di White Sonya, ex prostituta incarcerata per l’omicidio dei suoi protettori. La donna esce dal “Ranch”, il carcere femminile, per buona condotta, ma ha tutte le intenzioni di prendersi alcune rivincite.

La sua volontà è ferma ed il proposito chiaro, nonostante gli avvertimenti di Henry Lee, pappa dal cuore tenero, e di Zia Matilda, maîtresse che rivorrebbe la ragazza nella sua scuderia. Ad ingarbugliare la vicenda giunge anche il boss Pinto, intenzionato a riprendere possesso dell’ex-amante.

Vi è una sorta di rassegnazione sul volto di Sonya, quasi la consapevolezza di un destino immutabile, come era proprio degli eroi della tragedia greca. Parla il linguaggio della violenza anche perché l’unico rimastole, al punto tale da sacrificare gli altri sentimenti alla finalità desiderata. Odio per il padre che la molestava da piccola e responsabile d’aver fatto di lei una prostituta. Amore omosessuale per Little Mama, compagna di prigionia. Amore anche quello provato per lei dal giovane Mario, che avrà tragiche conseguenze.

Non vi è possibilità di consolazione, ma un’opportunità di riscatto per la protagonista: essere, nel bene e nel male, se stessa fino in fondo. Dimostrare la forza d’essere coerenti, il coraggio di non tradire se stessa, anche se questo la porterà al punto di partenza della vicenda, ancora una volta al “Ranch”.

Le figure di Loustel sono legnose, i volti ridotti all’essenziale, alla ricerca di un segno sintetico, che riassuma la desolazione delle anime come dei paesaggi urbani. La scansione delle tavole efficace, suddivise in brevi capitoli, per rendere più comprensibili i passaggi della vicenda.