Traduzione di Giulio Cesare Cuccolini.


BENITO  AND  THE  BEANO

From a romantic hero to shaggy-haeded lion - An exhibition in Rome shows Mussolini in new light
by  Philip  Willan
THE  GUARDIAN, Thursday November 28, 2002

BENITO  E  IL  "BEANO" *

Da eroe romantico a leone dall'irsuta criniera. Una mostra a Roma presenta Mussolini in una nuova luce
di Philip Willan
THE  GUARDIAN, Giovedì, 28 Novembre, 2002

Una famosa mascella prominente spicca tra topi, paperi e vampiri. Benito Mussolini, il fumettogenico dittatore italiano, è stato omaggiato la settimana scorsa con la prima mostra dedicata alla sua immagine così com'è comparsa sui fumetti nel corso degli anni.
L'esposizione, Dux Strip, tenuta, piuttosto appropriatamente, in un elegante edificio dell'era fascista alla periferia di Roma, mostra l'impettito Mussolini dalla mascella volitiva così com'è stato esaltato e deriso. Una delle prime vignette degli anni venti, è di Guglielmo Guastaveglia ed esibisce un calvo Mussolini che si sta trasformando in un leone dall'irsuta criniera, mentre il manganello diventa un'esotica palma.
Il rigido controllo della stampa da parte di Mussolini non lasciò molto spazio alla satira, e molti fumetti furono impiegati per esaltare le conquiste mussoliniane. "Il fascismo ha avuto un rapporto di amore e odio con i fumetti", dichiara Giulio Cuccolini, uno dei curatori della mostra. "Essi potevano essere utilizzati per propagandare il patriottismo nei ragazzi, ma i fascisti erano sospettosi nei confronti della modernità del fumetto, estraneo alla tradizione culturale italiana. I fumetti avventurosi importati dall'America furono visti come strumenti per veicolare i valori delle democrazie anglosassoni.(Ad ogni modo pare che Topolino sia stato l'ultimo eroe del fumetto statunitense ad essere bandito dalla censura fascista perché era particolarmente amato dai figli del duce; essi erano tra i pochi italiani in grado di sfidare impunemente cotanto padre).
Un tipico esempio di propaganda fascista mostra un Mussolini dall'aspetto marziale che ordina la conquista di Corfù. L'isola ionia era stata "tenuta in squallida miseria" dagli inglesi, rappresentati come uccelli rapaci, in una striscia del luglio 1941. I soldati di Mussolini che fanno ritorno "nell'italianissima isola" per riportarvi la libertà e la civiltà vi sono accolti dalla popolazione locale con entusiastici saluti romani. Un momento più propizio alle relazioni italo-britanniche è celebrato in una striscia del 1938 che celebra la firma di un trattato di amicizia negoziato con Neville Chamberlain. Queste strisce erano per i ragazzi l'equivalente  dei cinegiornali degli adulti.
Una vignetta del 1928 del noto artista americano Winsor McCay elogia Mussolini come "figura romantica" e "il più potente individuo dell'Europa moderna". La carriera di Mussolini, che lo ha innalzato dalla povertà, dall'oscurità e dalla prigione alla più alta posizione nel Paese, è proposta come "un esempio da studiare per giovani uomini e donne interessati al successo". Questo tipo di elogio non era per niente raro nella stampa americana dell'epoca. Secondo Cuccolini :"Mussolini era visto come colui che aveva salvato il Paese da alcuni vizi come l'indolenza e l'instabilità e continuò a godere di buona stampa negli Stati Uniti fino alla metà degli anni trenta".
La satira, d'altro canto, era diventata un'attività potenzialmente rischiosa. Una delle più significative vignette del tempo di guerra, disegnata da Franco Caprioli, fu tenuta nascosta e pubblicata solo nel 1987 dalla figlia. Mostra Mussolini e Hitler, entrambi male in arnese, che si reggono vicendevolmente tenendo per mano l'infante imperatore del Giappone Hirohito. Raffigurare i tre perdenti, intitolando la vignetta "I Tre Disoccupati", avrebbe potuto meritare all'autore l'accusa di comportamento sovversivo. L'opera rimase inedita per timore di qualche reazione da parte delle autorità fasciste.
Contemporaneamente gli artisti britannici e americani rischiavano meno quando ricorrevano al fumetto per mettere alla berlina il dittatore nemico. "Musso the Wop" è la figura del duce ridicolizzata sulle pagine del periodico britannico per ragazzi "Beano". Nell'ottobre 1941 una striscia mostra i piccoli lettori del settimanale che spediscono a Mussolini una varietà di rimedi contro l'insonnia: un martello con cui colpirsi la testa, veleno per topi, un vecchi calzino con l'istruzione "Cacciatelo nella boccaccia". Dall'altro lato dell'Atlantico, anche Superman e Wonder Woman furono arruolati nella guerra dei fumetti. In un'avventura del 1942 Superman salva Babbo Natale dal campo di concentramento suonandole a Mussolini, Hitler e Hirohito. In un'avventura di Wonder Woman dello stesso anno il duce spedisce in Giappone il conte Crafti con il compito di impiegare tutti i suoi stratagemmi per intrappolare la formosa supereroina.
La mostra comprende alcune notevoli tavole a fumetti degli anni trenta realizzate dal belga Hergé, creatore di Tintin. In una deliziosa tavola, pubblicata nell'inserto per ragazzi di un quotidiano del gennaio 1936, i due monelli di Bruxelles Quick e Flupke giocano a imitare Hitler che visita Mussolini a Venezia, usando un pezzo di legno su un prato come gondola immaginaria. In un'altra tavola, Mussolini e il Negus si bombardano reciprocamente con comunicati e smentite. "Le vignette di Hergé non erano tanto dirette ai bambini ma piuttosto ai loro padri e sfatano la leggenda che egli fosse simpatizzante dei nazisti durante l'occupazione tedesca del Belgio"[**], dichiara Cuccolini.
I fumetti del dopoguerra sono stati impiegati per proporre un'intepretazione più imparziale del ruolo di Mussolini. Tra gli autori c'era un giovane Enzo Biagi, giornalista ora bandito dalla televisione di stato da Silvio Berlusconi, il più forte leader politico italiano dopo Mussolini. Fieramente ridicolizzato nei fumetti durante gli anni settanta impegnati ideologicamente  ‹ il periodico di sinistra "Il Mascellone" chiuse dopo il secondo numero perché la redazione fu minacciata dai neofascisti ‹ Mussolini sembra aver perso di fascino presso gli odierni cartoonist. Ma la sua immagine incombe ancora sulla società italiana: l'edificio che ha ospitato la mostra porta ancora un'iscrizione fascista che glorifica l'espansione di Roma sotto la guida del duce.

                                                                      (Traduzione di g.c.c.)

* "Beano" significa in inglese "festa, divertimento, baldoria" ed è il titolo di un celebre settimanale a fumetti britannico che, durante la Seconda guerra mondiale, pubblicò molte strisce antimussoliniane. Il titolo inglese dell'articolo del "Guardian" è giocato anche sulla vaga similitudine tra i due termini "Benito" e "Beano".

[**] In realtà quelle tavole apparvero ben prima dell'invasione nazista che ebbe luogo solo quattro anni più tardi (durante la prima fase della Campagna d'Occidente che si situa fra il 10 maggio e il 4 giugno 1940) e, come si evince chiaramente dalle biografie di Hergé tra cui l'ultima curata da Benoit Peeters, non possono dimostrare proprio nulla a riguardo delle posizioni di collaborazionista o meno di Hergé, negli anni in cui venne assunto e lavorò regolarmente nel quotidiano requisito dai nazisti. Hergé in effetti, alla fine del conflitto, venne formalmente accusato di "collaborazionismo" (incivisme) e non di essere un simpatizzante dei nazisti. Per i dettagli e la documentazione rimandiamo a "Hergé, fils de Tintin" di Peeters e a "Hergé" di Pierre Assouline. [Nota di Gianfranco Goria]