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Milano è la capitale dell'editoria fumettistica italiana; Lucca vuol diventare "la Città del Fumetto".

di Gianfranco Goria per afNews. 22/11/2003. Tutti i diritti sono riservati. Per informazioni sul copyright di testi e immagini: afnews@fumetti.org.

L'Anonima Fumetti ultimò nel 1998, proprio per il Comune di Lucca e su proposta della stessa Anonima Fumetti, quello che risulta essere stato il primo Studio di Fattibilità del genere in Italia, in quel caso mirato all'insediamento di un Museo del Fumetto nel Palazzo Guinigi, quello dell'omonima torre, simbolo della bella città toscana; lo studio è consultabile integralmente online e dimostrò l'effettiva fattibilità di un eventuale progetto strutturato con quelle finalità tanto da ottenere anche un finanziamento statale di otto miliardi di lire per il restauro della struttura interessata a quella ipotesi di progetto museale. Ma questa è storia. Nel frattempo ci fu un cambio di giunta e in seguito, circa un anno dopo, il nuovo Sindaco del Comune di Lucca affidò un nuovo incarico operativo a Gianni Bono e al suo staff, composto da Stefano Beani, Riccardo Moni, Alessandro Pastore e Giancarlo Vidotto, per la realizzazione di un nuovo Studio di Fattibilità che verificasse la possibilità di insediare un museo del fumetto in altra e diversa struttura della città, fino a giungere all'attuale collocazione nella ex caserma Lorenzini, sulla base di un progetto architettonico realizzato dall'architetto Pietro Carlo Pellegrini. DSCN2640.JPG
Come avevamo segnalato a suo tempo, afNews è stata invitata a partecipare a una presentazione di questo progetto museale, guidato da Gianni Bono, per la realizzazione di un museo del fumetto in Lucca. L'incontro si è svolto nella giornata del 21 novembre 2003. Le altre entità del comicdom italiano presenti all'incontro oltre ad afNews (che era rappresentata da Gianfranco Goria) erano l'associazione italiana professionisti del fumetto Anonima Fumetti nella persona del suo presidente Vittorio Pavesio, la storica associazione ANAFI rappresentata da Luciano Tamagnini, la rivista Scuola di Fumetto, rappresentata da Laura Scarpa, la webzine Komix.it rappresentata da Emanuele Di Giorgi e Massimiliano Clemente, e il Centro Fumetto Andrea Pazienza, rappresentato da Michele Ginevra.
L'esposizione di Gianni Bono è stata ricca e dettagliata e il responsabile del progetto museale ha risposto con pazienza e gentilezza a tutte le domande che abbiamo posto. Abbiamo così potuto verificare che l'ente museale non è ancora stato formalmente costituito, ma Bono conta che l'Ente, o forse più facilmente la Fondazione, verrà istituita entro il 2005, in modo da consentire la regolare firma dei contratti di donazione e di cessione in comodato d'uso al futuro Museo Italiano del Fumetto da parte dei proprietari dei fondi fumettistici che hanno manifestato la loro disponibilità ad alienare le proprie collezioni a favore dell'istituendo museo. DSCN2652.JPGLa lista dei fondi in questione appare nella mostra dedicata al progetto di museo e può essere visionata nel nostro servizio fotografico. nella stessa fotografia appare anche la lista aggiornata dei consulenti culturali tra i quali figura anche Luigi F. Bona, presidente dell'associazione Fondazione Franco Fossati che gestisce l'omonimo Museo del Fumetto e della Comunicazione in Lombardia.
Bono ci ha confermato che nelle sue intenzioni il museo dovrebbe essere completamente ultimato e disponibile al pubblico per la fine del 2006, mentre prevede l'apertura del primo lotto entro la fine di marzo 2004. DSCN2711.JPGQualche ritardo sul piano dei lavoro in effetti deve esserci stato, secondo quanto è riportato sul tabellone posto davanti alla ex caserma che riporta come data di inizio dei lavori di restauro e allestimento il 4 agosto 2003 e come data di fine lavori il 30 ottobre 2003. Ma che i lavori siano in corso possiamo confermarlo personalmente, grazie al sopralluogo concessoci da Gianni Bono. Bono ha anche ammesso esserci stati degli errori nella comunicazione istituzionale del museo, errori che questo incontro (e gli altri che seguiranno) ha inteso correggere, consentendo agli operatori del settore di ottenere informazioni di prima mano.
Personalmente abbiamo apprezzato, oltre alla sua cortesia, l'impostazione ideologica di Bono per l'impianto culturale del museo, che egli vede come museo delle persone, non delle cose. Questa impostazione (che era particolarmente cara all'Anonima Fumetti in quanto associazione di autori, di persone, cioè) dovrebbe portare, se il suo progetto verrà integralmente attuato, a una esposizione di materiali che mostrino gli aspetti nascosti della personalità viva di chi ha fatto (e fa) fumetti, a partire dalle note autografe sulle tavole, fino alla ricostruzione fisica degli ambienti di lavoro degli autori e degli editori. Giusto per intenderci, un analogo esempio già visibile di questo tipo di impianto museale lo potete trovare a Torino nel Museo Nazionale del Cinema, dove si trovano le ricostruzioni fedeli degli ambienti di lavoro e di vita di registi, produttori eccetera (un nostro servizio fotografico è disponibile in linea per chi desiderasse farsi un'idea di cosa intendiamo). Un altro aspetto considerato da Bono altamente innovativo in Italia e tale da superare di fatto anche gli storici musei di Bruxelles e di Angouleme, è quello dell'approccio informatico. La Guida al Fumetto Italiano scritta ed edita da Bono stesso (e che non a caso troneggia nell'ingresso della mostra dedicata al progetto di museo) diventerà, com'è noto, parte integrante della sezione multimediale del futuro museo, ma verrà integrata da un lavoro ulteriore di inserimento dati e dalla digitalizzazione di tutte le mostre (e le iniziative) che avranno luogo nel museo, in modo da poterle conservare e rendere fruibili anche dopo la loro chiusura. Chi aveva letto lo studio dell'Anonima Fumetti ricorderà la proposta di digitalizzazione integrale di tutti i materiali dell'ipotetico museo. In quegli anni era sicuramente un ipotesi innovativa nel panorama museale italiano, anche se già utilizzata in vari musei di altre nazioni (pur se non dedicati al fumetto). Questa filosofia dell'utilizzo dell'informatica a scopo conservativo e divulgativo la si trova perfettamente integrata nella filosofia di Bono per il museo del fumetto così come egli lo ha immaginato ed è, purtroppo, ancora piuttosto innovativa in Italia, forse anche per il costo che comporta (strumentazioni, competenze professionali, tempo), ma offre sicuramente dei risultati fondamentali per un nuovo approccio museale, proiettato nel futuro conservando le radici del passato. Abbiamo chiesto a Bono se questo sforzo informatico troverà anche una diffusione via Internet tramite il sito del museo. C'è una volontà in tal senso che dovrà ovviamente coniugarsi con le fattibilità concrete in corso d'opera.
Sulle possibilità di autofinanziamento del museo (quando sarà ultimato, s'intende, cioè dopo il 2006, se tutto procede senza intoppi) e quindi sul futuro suo e delle collezioni che vi saranno contenute, qualche battuta di Bono ha lasciato intendere che 8.000 ingressi a biglietto intero sarebbe sicuramente un fallimento per una struttura di tale grandezza (e di tali onerosi investimenti), mentre una previsione di almeno 80.000 ingressi paganti all'anno indicherebbero una prospettiva decisamente più rosea. Certo dipenderà anche dal costo del biglietto e dal fatto che i visitatori durante l'anno non siano solo una parte dei ragazzi che affollano Lucca Comics & Games. Nella buona sostanza non ci è stato indicato un preciso piano finanziario a questo proposito e le incognite, ad oggi, restano.
In sintesi, il museo del fumetto a Lucca ancora non c'è, né "formalmente" (cosa fondamentale, trattandosi di un museo pubblico di notevole rilevanza), né fisicamente, ma quello che abbiamo visto promette molto bene. Se andrà in porto avremo modo di lustrarci gli occhi e se sarà ancora in piedi fra dieci anni potrebbe essere diventato un punto di riferimento a livello europeo.

Il nostro servizio fotografico sulla giornata, che non mancherà di interessarvi, è online all'url www.gorianet.it/foto/2003-11-21-Museo. Gli originali ad alta definizione sono a disposizione della stampa su richiesta.
Delle altre notizie su questo progetto di museo (come il database "la città del fumetto" e altro ancora) non abbiamo parlato qui in quanto sono state dettagliatamente illustrate nei comunicati stampa del museo stesso nel suo sito, cui vi rinviamo per la lettura: www.museoitalianodelfumetto.it/comunicati.htm.

Gianfranco Goria per afNews. 22/11/2003. Tutti i diritti sono riservati. Per informazioni sul copyright di testi e immagini: afnews@fumetti.org.