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MAXIMUS PRESS STUDIOS

Sono coloro i quali vi portano questo personaggio e, a breve, Riegel. Tanta vulcanicità e tanto dinamismo nascono dall’incontro, a Gorizia, tra Carmine Amoroso e Francesco “the Doc” Leone Sossi.

Il Doc è nato a Roma il 26 aprile 1970, si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università “La Sapienza” di Roma nel settembre del 1995 (meglio non dire il voto, altrimenti qualcuno morirebbe … d’invidia!) ed è regolarmente abilitato all’esercizio della professione medica. Appassionato lettore di fumetti (l’Uomo Ragno, X- Men e  Batman per citarne alcuni) e di cinema (prevalentemente film di azione, fantascienza ed arti marziali: ha visto migliaia di volte tutti i film della saga di Guerre Stellari, Matrix, quelli di Bruce Lee, Jet Li, Jackie Chan), annovera tra i suoi autori preferiti niente popò di meno che il grandissimo Stephen King.

Incontratisi nel 1997, dopo tre anni hanno deciso di dare libero sfogo a tutto ciò che altrimenti sarebbe rimasta una serie di sogni nel cassetto.

I due, insieme, hanno creatro uno studio cui collaborano vari artisti, alcuni famosi (Pino Rinaldi oltre che autore “cult”, per gli appassionati del genere supereroi e non, è una garanzia, no?) ed altri emergenti, per creare un qualcosa che possa dare agli amanti del fumetto storie indimenticabili, da gustare col fiato sospeso!

C’è da dire che anche il Doc si diletta nello scrivere storie di fantascienza, e non è detto che … beh, non mettiamo il carro davanti ai buoi!

Avete!

 

 

 

 

 

TAG 17

 

La storia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

THE LAZARUS PROJECT

Mark Mayers si risveglia in una villa su una scogliera privo di memoria, vegliato ed accudito da una misteriosa donna di nome Evhe. Dopo alcuni giorni i due avviano una relazione ed Evhe rivela a Mark di essere una hacker, così come lui è TAG 17, uno dei più famosi e ricercati cowboy d’interfaccia del pianeta.

Mostrandogli la sua apparecchiatura per i viaggi nella rete, Evhe convince Mark a seguirlo in una ennesima violazione del supercomputer di una ditta Hi-tec che aveva rubato un progetto di Evhe chiamato Lazarus.

Quando i due stanno per riuscirci, un vortice li separa, scagliando Mark in quella che sembra essere New York.

Uscendo da un vicolo, nel quale ha rimediato degli indumenti occasionali, e vagando per la città Mark scopre attraverso i televisori nella vetrina di un grande magazzino, che una delle Twin Towers è stata occupata da un commando di terroristi che trattengono anche degli ostaggi: tra questi c’è Evhe e Mark decide di andare a salvarla.

Elusa la sorveglianza del perimetro delle Towers ed entrato dentro, Mark/TAG comincia ad affrontare i terroristi eliminandoli uno ad uno, ma nel frattempo inizia l’assalto di una squadra speciale dell’F.B.I., i cui componenti vengono annientati dal misterioso capo del Commando. Qualcuno su un monitor percepisce dei segnali anomali, di cui uno molto familiare.

Raggiunta Evhe e liberatala insieme ad altri ostaggi, TAG scopre che una bomba bio-chimica è stata innescata da qualcuno e lui deve tentare di disinnescarla, mentre chi prima osservava davanti ai monitor decide di intervenire.

TAG riesce a disinnescare la bomba, ma , voltatosi vede davanti a sé una figura femminile che riconosce: JADE, la quale è stupita di vederlo in vita.

JADE tenta di convincerlo a desistere dal suo tentativo: non deve rubare all’F.B.I. i files del “LAZARUS PROJECT”, la sicurezza di molte vite e della nazione stessa sarebbe in pericolo.

TAG è confuso: JADE è per lui il ricordo di un passato molto vago nella sua mente, mentre Evhe è un qualcosa di più. Mentre JADE sta rivelando a TAG il suo passato, viene attaccata da Evhe che vuole ucciderla: sarebbe una terrorista anche lei.

TAG esita e tenta di fermarla perché vuole sapere di più: è adesso che deve affrontare l’attacco di Akhab. TAG e JADE combattono fianco a fianco per salvare le loro vite ed il programma Lazarus.

Riusciranno a sconfiggere Akhab ed Evhe? Come ci riusciranno? E, ancora più importante, come farà Mark a tornare indietro?

Se vi piacciono davvero i buoni fumetti … amate film come “Matrix” … impazzite per le scansioni filmiche di John Woo … allora, gente, QUESTO E’ IL FUMETTO CHE FA PER VOI!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TAG 17

 

I personaggi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mark  Mayers

Alto 1.85 mt., capelli neri, un poco lunghi, con barba nera sottile. Sul corpo ha molte cicatrici, segno delle innumerevoli battaglie attraverso cui è passato.

Ha 38 anni, separato ed ha una figlia che vive, con la ex-moglie, a Los Angeles.

Arruolatosi in marina, ha superato il corso B.U.D., divenendo un S.E.A.L e partecipando in tutto il mondo a diverse, rischiosissime missioni, specialmente durante la guerra del golfo.

Nei S.E.A.L. ha raggiunto il grado di maggiore, che poi ha lasciato, congedandosi, a seguito di una missione fallita in Italia, a Trieste.

Esperto in JKD, Kali e Pencak Silat, vanta un curriculum marziale impressionante, avendo partecipato a diversi torneo di Vale Tudo: tutti vinti.

L’apprendimento così profondo delle arti marziali, anche a livello spirituale, non ha tuttavia impedito che si laureasse al M.I.T. in ingegneria informatica, divenendo in breve uno dei migliori analisti e progettatori di software di sicurezza dei sistemi.

Tutte queste caratteristiche, unite al suo limpido passato di eroe militare, lo hanno posto all’attenzione del direttore del Federal Bureau of Investigation, John Robert Lincoln, che lo ha chiamato a creare un’unità speciale, l’Eagle Team One, il cui incarico prevalente è quello di svolgere missioni “inusuali” ed impossibili sul territorio nazionale ed all’estero.

Il maggiore Mayers, o Tag 17, che dir si voglia, è un militare nel senso più vero e positivo del termine: ha forti e nobili ideali, che potrebbero sembrare passati di moda e guidano tutte le sue azioni,  costituendo il nocciolo del suo essere.

Come ogni buon Comandante tende a non manifestare i suoi sentimenti agli altri, questo non per paura di sembrare un debole, ma per un forte pudore e timore di creare turbative, sebbene viva in funzione della sua unità e degli elementi ad essa appartenenti:  insomma,  un duro tutto d'un pezzo, old fashioned, di poche parole, profondi sentimenti, che sa quello che vuole e come industriarsi per ottenerlo.

Il suo passato è legato a doppio filo con quello di Akhab: uniti una volta, separati nel presente non dall’ideologia, ma da una tragedia che li ha marcati irrimediabilmente ed avvenuta durante la misteriosa missione che portò al congedo del Maggiore Mayers.

 

Akhab

Per molti, la maggioranza, è un formidabile terrorista internazionale; per altri, i politici che governano le sorti del mondo non è altro che un mercenario; per pochi, quelli che sono riusciti a conoscerlo da vicino, è un uomo di grandi ideali, folle e geniale, in quella linea di confine tra bene e male dove non esiste né bianco, né nero, ma tutto si fonde in un'unica grande macchia di grigio. Ha un’età apparente di circa 40 anni, quindi quasi coetaneo di Mark Mayers, che in effetti conosce bene sia dal punto di vista emotivo e razionale, sia per il suo modus operandi. Da molte piccole cose, si evince che nel passato i due hanno avuto a che fare più di una volta. Capelli corti, alto 1.85 mt. e molto robusto: ispira il “fascino del male”, quello tipico dell’angelo decaduto.

Ha una conoscenza di armi, procedure operative ed informatica sbalorditiva, ed anche la sua preparazione fisica nelle arti marziali  è molto vicina a quella di Tag.

Akhab sarà un crocevia molto importante ed obbligato nelle prossime tappe che vedranno impegnato l’Eagle Team One!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Evhe (acrostico per Evoluted human-being experiment) Alta 1.75 mt., capelli neri, corti. Fisico asciutto ed atletico. Ha doti non comuni per un essere umano, volete battere un record d’atletica, realizzare un goal dalla vostra area di difesa, un fly away da 100 yarde, vincere 100 incontri su 100 di Karate o Judo o Muahy Thay, oppure  sviluppare elaborate teorie a velocità superiori mille volte al CRAY-3, tutto questo rimanendo un essere umano? Bene, questa è Evhe, ragazza di età è imprecisata, anche se ad occhio oscilla sui 25 - 28 anni e donna molto affascinante, frutto di un misterioso esperimento di implementazione genetica, futuro gradino evolutivo della razza umana.

Anche se di carattere deciso e temprata dalle difficoltà della vita, la sua costante ricerca del segreto nascosto dietro le proprie origini l’ha messa in condizione di essere facilmente manipolata da Akhab.

Non sappiamo molto di lei, e dovremo accontentarci di questo fino al prossimo, successivo incontro … svelare questo, vorrebbe dire svelare troppo.....

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ten. Jade Mc Faith

Alta 1.75 mt., capelli rossi, lunghi e mossi. Sul viso ha una cicatrice che non ne pregiudica la bellezza. Ha circa 30 anni. Donna duttile, polivalente, esperta in informatica, armi e close combat, è uno dei primi e fondamentali membri della squadra speciale di Mark.

Non sempre condivide il modo di fare diretto di Mark ma, dentro di sé, lo rispetta e lo ammira per come tenta (riuscendovi) di essere sempre distaccato e razionale in azione, pur detestandolo per il professionale distacco che mantiene una volta finita la missione.

Dolce ma, nel contempo, “tosta” non ha timore reverenziale verso alcun avversario: e la sua cicatrice è un ricordo lasciatole da un maniaco pluriomicida catturato a Philadelphia quando era ancora agente scelto nell’F.B.I.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TAG 17

 

Dietro le quinte

 

 

 

 

 

 

 

Carmine Amoroso – creazione, plot & script

Sposato e padre di due figli (Davide Gabriele e Valerio Mattia), nato a Roma il 16 Gennaio 1967, viene svezzato a pane, Uomo Ragno, X-men, Batman, Superman e cartoni animati (Goldrake, L’uomo Tigre, Capitan Harlock, Ken il Guerriero e Mobile Suit Gundam i suoi preferiti, anche se in pubblico non ammetterà mai di essersi commosso per Heidi o Remì): non soddisfatto, da grande, oltre alla passione per i peplum e gli action movies, ci aggiunge anche quella per i “martial arts” e gli “Hong Kong” movies (adora i film con protagonisti Bruce Lee, Jet Li e Jackie Chan; per la regia, ama le regie mozzafiato del grande John Woo e dei fratelliWachowski).

 

Nel periodo 1993 – 1995, tra studi universitari e lavoretti vari per finanziare le sue passioni, trova il tempo di collaborare a fanzine come Taras (su cui pubblica anche l’albo Dies Irae, progetto di un supereroe italiano, illustrato da Pino Rinaldi), Elektra Magazine e Flex 

Ritenendo che fosse giunto il momento di realizzare un qualcosa che potesse soddisfare un target più ampio di lettori crea, insieme ad un gruppo di amici, F.L.A.G. (un acrostico per Fumetti, Libri, Avventure, Giochi), una rivista che oltre ad articoli e recensioni, ospita anche interviste esclusive a personaggi famosi dei vari settori esplorati (memorabili quella effettuata per telefono a Stan “The Man” Lee, quelle a John Romita Jr. e Gary Frank ed una ai principali editori italiani).

 

Dopo soli due numeri, notato da un grande editore quale Giovanni Bovini e dall’intraprendente Sergio Cavallerin, viene chiamato alla Star Comics per occuparsi di IMAGE a seguito della partenza del bravissimo Luca Scatasta.

Avendo sempre amato disegnatori come Pino Rinaldi, i John Romita (Sr. E Jr.), la famiglia Kubert (papà Joe, i di lui figli Adam ed Andy), Gene Colan, Neal Adams, Jim Lee, Gary Frank, Marc Silvestri, Whilce Portacio, Jim Balent e Travis Charest - per dirne pochi – e scrittori come James Robinson, Stan Lee, Garth Ennis e Chris Claremont realizza, così, il suo sogno di poter lavorare, seppure indirettamente, con alcuni di loro.

La collaborazione con la famosa casa editrice di Bosco (PG), iniziata con IMAGE numero 11, si amplia a vari speciali ed alla serie spin-off WildC.A.T.s : durante questo lasso di tempo, svolge i ruoli di editor e traduttore, lavorando su tutti i più significativi eroi della IMAGE (WildC.A.T.s e Wetworks, Gen13 e Deathblow, ShadowHawk e Wildstar, Cyberforce e Codename: Strykeforce, Ballistic e tanti altri), organizza la visita di Jim Lee e del suo entourage in Italia a Roma e Milano (Maggio 1995), riuscendo a dare ampio risalto sui media (quotidiani, riviste e televisione, tra cui anche  RAI 1) all’avvenimento. Tentato dalla possibilità di vedere coronato il suo sogno di “fare” fumetti, scrive due storie per la casa editrice Fenix di Roma, di cui una, “Povero Diavolo”, seppur realizzata da un ottimo disegnatore come Fabio D’Agata e passata in fase di produzione, non verrà più pubblicata a causa della chiusura della testata su cui era programmata.

La WILDSTORM, gli studios creati da Jim Lee all’interno della Image, lo invita per il luglio dello stesso anno a San Diego, ove partecipa anche alla Comic Convention come ospite: qui sottopone alcune sue sceneggiature a Scott Dunbier, all’epoca editor di Deathblow, ricevendone forti e sentiti apprezzamenti per il suo modo di scrivere e sceneggiare. Intanto, Jim Lee gli fa un gradito regalo creando, sulle pagine di un racconto in due parti di Gen13, pubblicato inItalia dalla Star Comics col titolo di Vacanze Romane, un personaggio di nome Armato, che nella vita “quotidiana” ha il suo nome e cognome (fa lo stesso, in quei due numeri, con i principali esponenti della Star Comics da lui conosciuti!).

Intanto, con la Star Comics e  Pino Rinaldi, dall’antico “Dies Irae”, si effettuano i preparativi per la realizzazione della prima trilogia di un nuovo supereroe, all’epoca chiamato RIGEL.

Tutto si interrompe, quando, improvvisamente, Carmine si ritira dalle scene, prendendosi cinque anni di riposo sabbatico, al termine dei quali si presenta con questo personaggio, TAG17, che pur non essendo un supereroe, è un tentativo di fare fumetto italiano seguendo canoni non europei.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Daniele Di Mauro – creazione, plot & script

Nasce  a Roma nel lontano 1972, da sempre appassionato di fumetti non ha mai fatto preferenze per un dato genere, spaziando indifferentemente dai Manga ai fumetti italiani, a quelli americani.

Le sue più recenti letture sono state Rat-Man, The Preacher, Eden, Blame,  Spriggan e Berserk.

Ha un debole per scrittori come Alan Moore e Garth Ennis e la sua personale top ten comprende fumetti come Watchmen, Video Girl Ai, The Preacher, Alita, Venga il tuo regno, Ali d’Argento, Il Ritorno del cavaliere oscuro, Sin City e Crisis on infinite Earths.

Nel 1993 ha collaborato con Carmine Amoroso alla creazione di F.L.A.G.: i due, oltre che a lavorare sulla fantine, cominciano a buttare giù varie idee per la realizzazione di fumetti, tra cui questo. Volendo migliorare la propria preparazione nella composizione dei fumetti, frequenta il corso di sceneggiatura presso la “Scuola Internazionale di Comics” di Dino Caterini a Roma e lo supera brillantemente.

Ma Daniele, oltre che di fumetti, e' un grande appassionato di cinema (Star Wars, Matrix, centinaia di Hong Kong Movies) al punto da collaborare alla creazione ed alla gestione di un sito sull’argomento in internet.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ernesto “Tino” Carbonetti – matite

 

Nato ad Atessa (CH), il 24 Maggio 1971, attualmente vive a Milano, fulcro della sua vita artistica.

Mentre collabora, dal 1995 al 1999, con i ragazzi dell’Utopia Group alla realizzazione di un fumetto auto-prodotto, intitolato “Blackout: state of mind”, nel 1998 realizza insieme a Raffaella Seccia le prime quindici tavole dell’albo n°13 di “Engaso 0220”.

Nello stesso periodo, ultimati alcuni importanti manifesti pubblicitari, comincia a lavorare per la Star Comics su una sceneggiatura di prova su Lazarus Ledd.

Nel 1999 contattato dalla King Comics, realizza l’albo numero 4 della collana “Morrison”, intitolato “Vivo o morto”. Nel frattempo, inizia a frequentare l’Accademia Disney, a Milano, nella quale partecipa alla realizzazione di un progetto accademico e salire, così, sulla rampa di lancio per entrare nel mondo degli esclusivi disegnatori del topo più amato a livello planetario.

In contatto con la Sergio Bonelli Editore, avvia la realizzazione di una sceneggiatura di prova su “Nathan Never”e “Brendon”.

Contattato e selezionato dalla Maximus’ Press Studios, realizza la miniserie “Tag 17: The Lazarus Project”.

Tra le sue influenze principali si possono individuare John Buscema, Neal Adams, Alex Ross, Claudio Villa, Pino Rinaldi, Roberto De Angelis, Whilce Portacio, Masamune Shirow e Alessandro Bocci, ma anche un occhio di riguardo ad illustratori come Luis Royo, Ciruelo o, addirittura, ad architetti come Le Corbusier.  Nel settore Disney, Fabio Celoni, Manuela Razzi. Inoltre, sempre vivo è il suo eterno tributo a grandi come Magnus e Piffarerio, che hanno caratterizzato la prima parte della sua avventura in campo fumettistico.

Raffaella Seccia – chine

Nata a Pescara il 1° Aprile 1972, nel 1995 consegue il diploma di disegnatrice presso la “Scuola Internazionale di Comics”, in Roma, sotto la guida di un artista del calibro di Pino Rinaldi (Marvel Comics, Sergio Bonelli Editore) e consegue il secondo premio al “Concorso Nazionale Giovani Talenti del Fumetto – AnxaComics & Games” di Lanciano.

Realizzate alcune illustrazioni per una collana di libri musicali editi dalla Curci, il 1998 è l’anno della svolta per Raffaella, che, dopo avere conseguito il diploma di disegnatrice C.A.D. presso la regione Abruzzo, tiene  corsi di disegno a fumetti tramite l’associazione “Club Punto e Capo” di Ortona, esegue  illustrazioni aerografate per la Mattel (Barbie) e viene chiamata a Milano a frequentare l’Accademia Disney, al fine di entrare a far parte della schiera dei disegnatori di Topolino & Co.. Nel contempo esegue 15 tavole del n° 13 di “Engaso 0220”, con Ernesto Carbonetti.

Da Novembre 1998 a Settembre 1999 collabora con la Editing Communication, alla realizzazione di fumetti, redazionali ed illustrazioni de “La Principessa Sissy”, “Tanya” e “Gli amici di Pop’s”, mentre per la Twenty First Century Games realizza alcuni fumetti e cover per la serie “Paradise”.

Nel 2000, terminato il corso di inchiostrazione preso l’Accademia Disney di Milano, esegue dei lavori per la casa madre negli States, e comincia a lavorare ad una sceneggiatura di prova per la Bonelli.

Viene, infine, chiamata dalla Maximus’ Press Studios per occuparsi delle chine di Tag17.

Di lei, Pino Rinaldi ha detto: “E’ una dei pochi artisti di cui mi “fiderei” per farmi fare le chine”.