Estratto dall'intervento di Grazia Nidasio (una delle principali autrici del fumetto italiano) apparso sul Corriere della Sera del 29 settembre 1995, citato su Cronana di Topolinia:

La disneyzzazione mondiale è già in atto, ed è un vortice destinato a riprodurre se stesso attraverso film. Tv, serials, videogiochi, libri, periodici, fumetti, negozi. Un'immensa omologazione dell'immaginario giovanile (e non solo giovanile, visto che si sta puntando al cosiddetto target-famiglia), destinata a spazzare via ogni visione originale, ogni espressione di cultura locale, peculiare europea. L'egemonia del sistema, per conservare se stessa, deve poi neutralizzare per forza la concorrenza, magari comprandola solo per farla sparire dal mercato. Ci siamo tanto preoccupati, a suo tempo, dei cartoni animati giapponesi, ora il pericolo è infinitamente più vasto essendo ben più articolato e potente. In alcuni paesi europei, come la Gran Bretagna, dove l'autonomia culturale è più forte, si tenta già di correre ai ripari potenziando l'editoria creativa e promuovendo la produzione di film d'animazione che tengano conto dello spirito anglosassone e della sua tradizione letteraria. Si tenta anche di arginare la fuga di cervelli e manodopera, di sceneggiatori, animatori e illustratori, allettati dai compensi californiani. Un'occhiata al fenomeno, per favore, signori che vi occupate di estetica e di costume. Facciamo in modo che il secolo XX, cominciato con la rivoluzione di Picasso, non finisca nella marmellata multicolore e multimediale imposta dalla holding Disney.