BIOGRAFIA di Romano Scarpa

di Luca Boschi

1927

Nasce a Venezia, il 27 settembre. Fin da piccolo coltiva la passione per i disegni animati, soprattutto per quelli americani che giungono anche in Italia tradotti o sottotitolati. E’ anche un avido lettore del giornale "Topolino", a cui talvolta invia lettere che vengono pubblicate nella rubrica della posta dei lettori.

1943

Interrotti a causa della guerra gli studi presso il Liceo Artistico, la magia delle immagini in movimento lo spinge a tentare la carriera di animatore. Anche se negli Stati Uniti questo tipo di arte è stato sviluppato sin dall'inizio del secolo, in Italia le tecniche per creare l'illusione del movimento non sono affatto di pubblico dominio. Scarpa le studia e le riscopre da solo, sperimentandole con una piccola cinepresa Pathé Baby.

1945

Scarpa allestisce un piccolo studio di animazione in un’ala di Palazzo Camarlenghi, vicino al Ponte di Rialto.

1946

Con alcuni collaboratori realizza il suo primo film, dal titolo ... E poi venne il diluvio, della durata di circa 15 minuti. L’operatore è Aldo Angelici.

1951

Dopo aver realizzato negli anni precedenti degli shorts pubblicitari, Scarpa "dà alla luce" il suo cortometraggio più significativo di questo periodo. E’ una riduzione della fiaba La piccola fiammiferaia e viene distribuito nelle sale italiane abbinato al film di azione Attak!, diretto da Robert Aldrich. Il produttore è Mario Casamassima, la colonna sonora è eseguita dal Quartetto Cetra.

1954

Ha inizio l’attività fumettistica di Scarpa, con la collaborazione a "Topolino", che all'epoca ha periodicità quindicinale. La sua prima storia in assoluto è Biancaneve e Verde Fiamma, disegnata su testi di Guido Martina e pubblicata sui nn. 78-80.

SeguePaperino "3D": avventura di esordio con la famiglia dei Paperi, scritta ancora da Martina e pubblicata su "Topolino" nn.97-99.

Nel frattempo, nelle tavole di un "Albo d'Oro" che servono a collegare fra loro alcune storie americane, Scarpa disegna per la prima volta anche Topolino e Pippo, che nel dicembre di quell'anno fa vivere anche nella storia Topolino e le delizie natalizie, sull'"Albo d'Oro" n.51.

1956

Con Paperino e i gamberi in salmì, Scarpa inizia la realizzazione di storie scritte e disegnate "in proprio". Il suo stile perfettamente in linea con i canoni usati Oltreoceano trae in inganno molti lettori che, non conoscendone l'identità, lo considerano a tutti gli effetti un cartoonist americano. Con Gedeone De' Paperoni, presente nella storia, comincia anche la carrellata di personaggi originali usciti dalla fantasia del Maestro.

Viene pubblicata anche la prima storia di Topolino scritta e disegnata completamente da Scarpa,Topolino e il mistero di Tapioco VI. Qui, l'autore si cimenta con una inconsueta struttura narrativa che riprende il ritmo della striscia quotidiana, seguendo l'esempio di Floyd Gottfredson.

1957

Il cartoonist veneziano crea Pappo, tarzanide fratello di Pippo, nella classica storia Topolino e il Pippotarzan. La trama della vicenda servirà d’esempio al regista Ettore Scola per il film con Alberto Sordi Riusciranno i nostri eroi a ritrovare il loro amico misteriosamente scomparso in Africa? (1968). Nel film, il ruolo di Pappo era ricoperto da Nino Manfredi.

1959

Con la storia Topolino e la Dimensione Delta, Scarpa recupera il Dottor Enigm, creato da Floyd Gottfredson nel 1936 per le strisce dell’avventura Topolino e l'Uomo Nuvola e gli affianca un personaggio nuovo: un atomo antromorfo, ingrandito due birilliardi di volte. Chiamato Atomino Bip-Bip, farà coppia fissa con Topolino in un ciclo di avventure indimenticabili. Quindi, tornerà talvolta nella nostra dimensione anche per mano di altri autori.

1960

E’ un grande anno per i personaggi disneyani di Scarpa. Nella storia Topolino e la collana Chirikawa crea serafica Zia Topolinda e l'irruenta compagna di Gambadilegno Trudy. Con la storia Zio Paperone e l’ultimo balabù nasce anche la irriducibile corteggiatrice dello zione, Brigitta MacBridge, destinata a diventare uno dei personaggi femminili più popolari dei fumetti Disney.

1961

Nella storia Zio Paperone e il ratto di Brigitta, uscita sul n.272 di "Topolino", compare per la prima volta l'affarista cialtrone Filo Sganga.

In occasione del Natale dello stesso anno, sul n. 317 del tascabile, Scarpa regala al mondo Disney un cast di creature nuove, che vivono negli abissi del mare. La storia in questione è Codino, cavallo marino.

1964

La famiglia dei paperi scopre un nuovo parente, lasciato ai margini per tanto tempo in seguito al suo temperamento decisamente poco urbano. E’ Sgrizzo Papero, cugino di Paperino, che gli fa un’improvvista nell’avventura Sgrizzo, il più balzano papero del mondo, pubblicata sul n.465 di "Topolino".

Con la storia Quel drittone di Gancio, pubblicata sul n.430 del settimanale, Scarpa recupera con grande successo il merlo indiano Gancio il dritto, lanciato da Bill Walsh e Manuel Gonzales nelle tavole domenicali di Mickey Mouse del dopoguerra con il nome originale di Ellsworth.

Intanto, Scarpa si sposa, a Venezia, con Sandra Zanardi.

1971

Nasce la figlia Sabina, che Scarpa definisce: «... il miglior personaggio che abbia inventato, magari ispirandomi un tantino a Paperetta Yè Yè».

1973

E’ l’anno del ritorno all’animazione, con il cortometraggio, di 14 minuti, Ainhoo degli iceberg.

1976

Per conto della Rai Corporation di New York, Scarpa realizza le animazioni del film musicale The Fourth King, della durata di 22 minuti, con le canzoni interpretate da Laurie Beechman. Per il Natale 1977, con il titolo Il quarto re, viene trasmesso in tutti gli U.S.A. dalla NBC e anche in Italia dalla Rai.

1986

Realizza un disegno animato test, pienamente approvato dalla Disney, per il serial televisivo DuckTales.

1988

Oltre al record di creazioni, Scarpa ne batte altri.

La storia Topolino e il doppio segreto di Macchia Nera, disegnata nel 1955 su sceneggiatura di Martina, è la prima di un "Disney Italiano" a comparire negli Stati Uniti su un comic book (in particolare, viene pubblicata in due parti sui nn.6 e 7 di "Mickey and Donald").

In Italia, intanto, la sua epica storia Paperolimpiadi , con 250 tavole ripartite in otto puntate, si segnala come la più lunga avventura disneyana mai realizzata fino a quel momento.

1990

La tecnica delle "storie a strisce", già sperimentata dai tempi di Topolino e il mistero di Tapioco VI, diviene adesso esplicita conTopolino e l’enigmadi Brigaboom, che inaugura un ciclo di quattro avventure narrate "a strisce" da Scarpa, il quale le disegna in modo davvero magistrale.

Al Salone Internazionale dei Comics di Lucca l’autore riceve lo Yellow Kid "Una vita per il Fumetto".

1998

In occasione del sessantesimo anniversario di Topolino, i responsabili del pocket francese "Mickey Parade" riconoscono Romano Scarpa come uno dei massimi interpreti mondiali delle avventure del "Grande Topo". Perciò, dedicano al Maestro veneziano l’intera annata della pubblicazione, proponendo in apertura di ogni numero le sue storie migliori, con un commento introduttivo.

 

UNA FOLLA DI PERSONAGGI NUOVI

Oltre a quelli già citati, Scarpa crea anche molti altri characters indimenticabili, destinati a tornare più volte nelle storie sue e di altri autori. Tra questi, ricordiamo l'avvocato intrallazzone Cavillo Busillis (1966); la teen -ager Paperetta Yè Yè (1966), nipote della vecchia fiamma di Paperone Doretta Doremì; il figlioccio di Gancio il dritto Bruto, detto anche "Gancetto" (1975); lo scienziato fuorilegge Plottigat (1977), cugino di Gambadilegno.

Negli anni Ottanta, sulla scia dell’interesse per i disegni animati televisivi di fantascienza, Scarpa crea gli alieni Paperoidi (1981). Inoltre, dà vita alla ex regina d'Africa Zenobia (1983), che manifesta subito una certa simpatia, ricambiata, per Pippo e il pretendente della regina Grimilde Re Arbor (1986).

 

NONSOLODISNEY

Oltre a più di 450 storie ambientate nel mondo di Walt Disney, il maestro veneziano si è occupato anche di fumetti con altri personaggi. Tra questi, spiccano l'orso Yoghi di Hanna-Barbera; le due volpine Fix e Foxi create per il mercato tedesco da Rolf Kauka e il piccolo angelo ribelle Angelino, ideato da Paul Campani per una pubblicità animata di Carosello e pubblicato, su testi di Max Massimino Garnier , sul mensile "Girandola TV".

 

I GAMBERI IN SALMI

Nevicava a Milano, in quel lontano inverno 1947. Da Venezia, il disegnatore ventenne Romano Scarpa, armato di entusiasmo e di belle speranze, si dirigeva al n.39 di Via Corridoni, sede della Arnoldo Mondadori Editore.

Negli anni della guerra, più di una volta aveva inviato alla redazione di "Topolino" lettere e disegni, ma adesso che non riconosceva più la grafica di Floyd Gottfredson e di Al Taliaferro, convinto che le storie di quel periodo fossero realizzate da autori italiani, sperava che ci fosse un posto anche per lui come professionista.

In redazione, Scarpa incontrò le sopracciglia folte e lo sguardo penetrante del direttore Mario Gentilini,che vanificò la sua convinzione mostrandogli gli albi originali da cui provenivano le storie incriminate. Anche se effettivamente Gottfredson e Taliaferro non c’entravano affatto, i tanto vituperati disegni provenivano da americanissimicomic books., disegnati da artisti del valore di Ken Hultgren, Harvey Eisenberg, o addirittura di Carl Barks.

La qualità della pubblicazione su "Topolino" giustificava le perplessità di Scarpa. Infatti, in assenza di buone riproduzioni da stampare, il grafico Ambrogio Vergani si era piegato ad un improbo lavoro di ricalcatura. Ripassava direttamente su velina le pagine dei comic books e le adattava alle diverse dimensioni del giornale. Questo processo, chiamato lucidatura, impoveriva in modo sostanziale le tavole, che potevano disorientare i lettori più attenti anche per la loro stessa natura, dato che Barks ed Eisenberg proponevano un approccio inedito e molto personale con gli abitanti di Topolinia...

Così, il giovane Scarpa fu rispedito al mittente da Gentilini. Ma quando, meno di due anni più tardi, avvenne il passaggio di "Topolino" dal formato giornale al pocket, il problema di produrre storie nuove si pose seriamente. Angelo Bioletto, Giuseppe Perego, Luciano Bottaro, Giulio Chierchini, Giovan Battista Carpi iniziarono a collaborare con "Topolino" libretto, mentre Scarpa si occupava di disegni animati.

Un giorno del 1953, nello studio milanese di sviluppo e stampa Donato, mentre lavoravano entrambi a dei cortometraggi pubblicitari, Carpi e Scarpa si incontrarono. Il futuro papà di Brigitta e di Trudy seppe della nuova produzione di storie italiane e, presa la palla al balzo, tornò da Gentilini con una sua precisa proposta: il giallo Paperino agente investigativo, già parzialmente disegnato a matita e fumettato. In questa avventura sarebbe comparso un fratello di Paperone: Gedeone, direttore di un giornale proprio come Gentilini, a cui doveva anche qualcosa nell'aspetto.

 

Paperino agente investigativo era una versione embrionale di quella che sarebbe divenuta Paperino e i gamberi in salmì, prima storia Disney completamente scritta e disegnata da Scarpa, siglata per questa ragione, vicino al titolo, con un minuscolo "RS-1" ("Romano Scarpa 1").

Ispirandosi al suo amatissimo cinema americano, l’autore nascondeva sotto un velo di ironia una trama tesa degna di un thrilling alla Fritz Lang. La critica paperinesca al mondo del giornalismo derivava in modo diretto dal film di Billy Wilder L'asso nella manica (Ace in the Hole, 1951), dove il cinico cronista Kirk Douglas sfruttava una tragedia per rilanciare la propria carriera professionale. Nella prima stesura deiGamberi in salmì, Scarpa citava esplicitamente il film, rititolato per l'occasione Lazo nella manica, dove Paperino, fantasticando, sovrapponeva la propria personalità a quella di Kirk Douglas.

Davanti alle tavole di Paperino agente investigativo, disegnate su fogli di leggerissima carta velina, Gentilini non rispose assegnando subito a Scarpa la realizzazione della storia, come si potrebbe immaginare. D'accordo con lo sceneggiatore Guido Martina, Gentilini gli fece fare invece una prova con alcuni dei personaggi disneyani più difficili da disegnare: Biancaneve e i Sette Nani, ancora molto presenti nell'immaginario dei ragazzi dei primi anni Cinquanta.

Per Scarpa era un invito a nozze. Nottetempo, in albergo, disegnò e inchiostrò una tavola, che il giorno dopo sottopose in redazione. Il gioco era fatto: Martina gli assegnò una sceneggiatura,Biancaneve e Verde Fiamma.

In seguito, anche in considerazione del superlavoro a cui era sottoposto Guido Martina, che scriveva praticamente da solo le sceneggiature per tutti i disegnatori in forza alla Mondadori, Gentilini lasciò che Scarpa si scrivesse da solo le proprie storie. E nel 1956, su "Topolino" n.132 e 133, vide la luce il racconto noir che riproponiamo nelle pagine seguenti in versione integrale. L'epopea dei Paperi di Scarpa era cominciata.

 

Topolino e il doppio segreto di Macchia Nera

Prima ancora di distinguersi come un vero Maestro nel descrivere le gesta di Mickey Mouse, scrivendo e disegnando una personalissima, indimenticabile epopea, il cartoonist veneziano Romano Scarpa ha realizzato un pugno di storie su sceneggiatura di Guido Martina, un professore di lettere convertitosi ai fumetti, autore di centinaia e centinaia di avventure, non solo disneyane.

Quella con cui inauguriamo il 1997,Topolino e il doppio segreto di Macchia Nera, è un giallo complesso, nato per essere pubblicato in quattro brevi puntate sul tascabile "Topolino", dal n. 116 al n.199, nel 1955. Inquietante nella trama, segna un momento storico nelle vicende a fumetti del Grande Topo. Vi ricompare infatti l’irriducibile criminale Macchia Nera, qui alla sua seconda apparizione in assoluto dopo il suo esordio del 1939 nelle strisce quotidiane di Floyd Gottfredson, in Mickey Mouse Outwits the Phantom Blot.

Romano Scarpa e Guido Martina ce lo descrivono come un personaggio a tinte fosche, affascinante quanto tenebroso, assetato di vendetta nei confronti di Mickey, che lo ha fatto arrestare sedici anni prima. Siamo qui davanti ad una interpretazione di Macchia Nera ben più sinistra e inquietante di quella che negli Stati Uniti ne daranno Del Connell e Paul Murry, rispolvererando "The Blot" per i comic books, a partire dal 1965.

Diversamente da Murry, che con i suoi colleghi americani disegnerà sempre Macchia Nera coperto dal classico nero mantello, nella storia che state per leggere il criminale si mostra diffusamente senza camuffamento. Prendendo spunto da questo atteggiamento, in seguito, molti disegnatori italiani privilegeranno proprio il "look" in borghese di Macchia Nera, dissolvendo del tutto l’alone di mistero che gli è proprio. Per evitare di confondere troppo le idee dei giovani lettori, quando queste storie italiane saranno tradotte in altri Paesi, come Germania e Scandinavia, si sceglierà di tenere distinto il Macchia Nera incappucciato da quello vestito come un comune cittadino, trattandoli come se fossero dei personaggi differenti, assegnando loro anche nomi diversi.

Oltre a scioccare il lettore proponendo un inedito Topolino in preda a follia omicida, la storia si segnala anche per il ritorno a sorpresa di Eta Beta, accompagnato da un "fratellino" di Flip, Flip II, titolare anch’esso di uno strano potere. Come si può vedere, uno Scarpa anche più gottfredsoniano dello stesso Gottfredson.