David B., Guerra di demoni

pp. 144, £.26.000

Mare Nero, luglio 2000

 

Recensione di Alberto Conte

 

 

David B. è un emergente autore transalpino, già pubblicato in Italia a cura di rasputin!libri. Quest’opera affonda le proprie radici nelle favole giapponesi. Un omaggio che non sfocia nella becera copiatura di stilemi, ma si traduce nella trasposizione intelligente e sempre ironica degli stessi. La vicenda è percorsa anche da una forma di affettuosa nostalgia per la magia, che è possibile solo con la sospensione dell’incredulità, con una regressione all’infanzia.

L’autore si diverte nella narrazione di una favola che ha come protagonisti il Fungo e la Volpe, due demoni che, insieme con altri compagni infernali, compiono scorrerie per il Giappone, inseguiti da Miyabu, capo della polizia, e da un monaco esorcista. Altri personaggi affollano le pagine di questo volumetto: Parashurama, definito “il massacratore di scuole”, che ha sacrificato anche la sua identità pur di vendicare la morte dei propri cari; il Tengù Quadro, un demone dal bizzarro senso dell’umorismo, al punto di dare la parola ai chicchi di riso; Yoshu, allievo di una scuola di sciabola, il cui unico desiderio è riscattarsi dalla vigliaccheria mostrata.

La terra del sol Levante qui riportata è già stata invasa dai cosiddetti “barbari stranieri”, al cui maligno influsso s’imputa il moltiplicarsi dei demoni, e percorsa in lungo ed in largo dalla ferrovia, segno dei tempi che mutano inevitabilmente. Sarà proprio la locomotiva protagonista nella conclusione della vicenda, coinvolta nella battaglia decisiva, anche se non finale, tra gli uomini ed i demoni, tra le macchinazioni umane ed i sortilegi demoniaci.

Il tratto richiama l’antica pittura ed il teatro nipponici. Le tavole sono scandite con una progressione lenta, quasi meditativa, propria della narrazione orale antica, della favola appunto; spesso le figure sembrano emergere dal continuo contrasto tra l’oscurità e la luce, forse a voler suggerire con altre modalità il tema della guerra.