COMUNICATO STAMPA

IL RINASCIMENTO DEL FUMETTO ITALIANO E IL RUOLO DEGLI AUTORI
DA SEMPLICI ARTIGIANI A PROTAGONISTI ATTIVI


Esito dei Convegni nazionali degli Autori promossi dall’associazione culturale di autori Anonima Fumetti nel corso del salone del fumetto Torino Comics ‘96.

Durante il salone del fumetto Torino Comics ‘96 (15-18 febbraio), si sono tenuti due convegni nazionali ("Personaggi d’importazione e personaggi italiani: quali spazi in edicola?" e il "Convegno nazionale degli autori italiani sulla Narrativa Disegnata") e l’assemblea nazionale dell’associazione culturale di autori Anonima Fumetti.
Gli interventi degli autori hanno indicato con chiarezza gli obiettivi di cui l’Anonima Fumetti intende farsi carico.
La situazione dell’edicola italiana (col suo sovraffollamento che, per contro, offre poche possibilità di scelta in quanto alle forme di fumetto esposte) e la situazione del fumetto d’autore italiano nelle librerie certo risentono, anche gravemente, di una ben più ampia crisi generale nella quale l’elemento culturale è fondamentale.
Gli autori italiani esprimono una decisa volontà di non essere più considerati come elemento "accessorio" nei contesti della cultura e del mercato letterario.
Gli autori, anzi, si propongono e si pongono come interlocutore assolutamente fondamentale. Per i lettori, probabilmente, questo è scontato: se non esistessero gli autori, non ci sarebbero fumetti da pubblicare. Tuttavia, in Italia, questo sembra essere tutt’altro che scontato per chi si occupa professionalmente del mercato del fumetto. Proprio per questo l’associazione culturale di autori Anonima Fumetti, avendone avuto la possibilità, ha predisposto, all’interno del salone Torino Comics, degli spazi specifici nei quali gli autori potessero finalmente parlare, seriamente, anzitutto fra loro stessi, e far quindi sentire, finalmente, la propria voce, non solo come singoli professionisti, magari sporadicamente intervistati in occasione di qualche necrologio, o nell’ennesima occasione di qualunquistico attacco motivato da presunte responsabilità del fumetto (inteso quindi come linguaggio nel suo complesso! Curioso che questo non avvenga con la letteratura scritta...) circa comportamenti patologici di qualche individuo malato, ma come gruppo di persone che seriamente affrontano i problemi legati alla propria attività creativa, analizzano le situazioni e i contesti sociali e produttivi, propongono strategie, avviano un movimento culturale. Gli autori italiani (che troppo a lungo hanno sofferto di isolamento culturale nonostante gli interventi di intellettuali importanti) sanno di avere dato molto e di avere ancora di più da dare alla società, sia col proprio lavoro che col proprio contributo di pensiero.
Reclamano con forza il proprio ruolo attivo, che non intendono in alcun modo delegare ad alcuno, ma esprimere in prima persona attraverso il proprio movimento culturale.
La stessa astratta figura dell’autore di fumetti risente ancora di un’ambiguità che non merita.
Chi si occupa di altre forme d’arte, di letteratura, di comunicazione (il pittore, lo scrittore, il regista...), ha acquisito da tempo una connotazione pubblica per cui a nessuno passerebbe per la testa di affermare che "i libri danneggiano i giovani e li portano al suicidio" solo perché esce un romanzo, magari pessimo, sul suicidio. E neppure alcuno ardirebbe pensare che "il cinema è spazzatura", nonostante la gran quantità di pellicole che meritano quest’aggettivo. Atteggiamenti di questo tipo sono invece stati assai diffusi nei confronti del fumetto, nonostante questo linguaggio sia tra i più diffusi al mondo.
L’ignoranza, insomma, è ancora molto grande, nonostante l’impegno dei (pochissimi) veri esperti, critici e intellettuali. Gli autori, invece, non sono pochi; forse devono solo prendere coscienza di sé, del proprio rapporto con gli altri autori e col mondo al quale quotidianamente parlano attraverso le proprie opere e, non più da soli, vivere il ruolo attivo che spetta loro. Questa è la decisione espressa a Torino, formalizzata grazie a un primo nucleo di contributi che verrà reso pubblico attraverso il nuovo notiziario dell’associazione e il suo sito Internet. Il Movimento è partito e continuerà ad agire perché anche il linguaggio della Letteratura Disegnata (come amava dire Hugo Pratt) possa dare, alla pari con gli altri, il proprio contributo al Rinascimento culturale in Italia. L’Anonima Fumetti, forte dell’adesione convinta e partecipe di autori ed esperti, se ne fa portavoce con tutte le proprie energie, invita tutti gli autori che ancora non l’hanno fatto a dare il proprio contributo creativo, sollecita le forze più importanti della cultura italiana a guardare con attenzione al movimento degli autori di fumetti e alle sue prossime iniziative, e a collaborare.

Elenco degli autori che hanno contribuito al ragionamento nei giorni del salone:
Giovan Battista Carpi, Bruno Concina, Franco Fossati, Alberto Arato, Vittorio Pavesio, Gianfranco Goria, Cinzia Ghigliano, Marco Tomatis, Valerio Held, Giorgio Figus, Bruno Sarda, Maurizio Amendola, Paolo Mottura, Massimiliano Frezzato, Antonio Lapone.

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