MARTIN MYSTERE INCONTRA GIULIO VERNE

di Leonardo Gori © 

Antonio Faeti, in più occasioni, ha parlato di "circolazione internazionale dell’immaginario". Un esempio illuminante dei continui interscambi che avvengono fra letteratura più o meno popolare, immagine in genere e fumetto in particolare, sarà in edicola a giorni. Sul prossimo numero del mensile "Ken Parker Magazine", rivista di varie avventure edita da Bonelli e curata da Graziano Frediani, avverrà infatti un incontro eccezionale: quello fra Martin Mystére, il "detective dell’impossibile" creato da Alfredo Castelli e protagonista di una fortunatissima serie mensile, e il grande Giulio Verne, in un episodio disegnato da Giancarlo Alessandrini.

La storia, così come ce l’ha raccontata lo stesso Castelli, è complicata e affascinante. All’inizio della vicenda, un signore che afferma di essere il grande romanziere francese (e che Mystére prende ovviamente per matto), entra in casa del protagonista e infila un dischetto nel suo computer: all’apparire di una curiosa schermata in stile liberty, il presunto Verne digita sulla tastiera l’operazione 1 + 1. Quando compare un bel "2" come risultato, il distinto signore saluta e se ne va. Ovviamente non racconteremo tutta la storia, che è basata su un incredibile intreccio fra libri su Verne (autentici) e un libro inedito di Verne (immaginario), intitolato La machine qui pense. Anticipiamo soltanto che scopriremo, alla fine dell’avventura, che Verne era un adepto di una misteriosissima società segreta, e che era riuscito addirittura a trovare le gallerie di Agarthi che collegano fra loro mondi e tempi diversi. Quel che conta è che Castelli, ancora una volta, conferma di essere il più consapevole manipolatore di miti, personaggi, archetipi letterari e fumettistici, eroi e antieroi. Chiediamo a lui stesso di chiarirci il concetto.

Martin Mystére ha incontrato, nella sua carriera, moltissimi personaggi che provengono dal grande serbatoio dell’immaginario, perfino Babbo Natale. Perché hai deciso di fargli incontrare anche Giulio Verne?

Nel corso di questa storia, Martin trova, fra gli altri, un libro autentico su Verne, scritto da José Farmer, Il taccuino segreto di Fileas Fogg, in cui si traccia tutto un albero genealogico che collega i personaggi del grande francese con altri eroi di altri autori e di altre letterature. Non ho fatto che rendere esplicita, nei miei fumetti, questa fondamentale intuizione.

E’ importante, l’opera di Giulio Verne, nella biblioteca ideale di riferimento di un autore di fumetti?

La fantasia di Verne è fondamentale. Soprattutto perché ha ispirato una serie di altri autori e ricercatori che, a loro volta, sono un po’ i "nonni" di Martin Mystére.

Verne era un vero anticipatore, un visionario con facoltà profetiche?

Le sue anticipazioni erano soprattutto logiche: basta leggere attentamente anche l’ultimo romanzo inedito, ritrovato nella sua cassaforte, in cui descrive la Parigi di oggi, e che ha fatto tanto rumore sulla stampa internazionale. Verne partiva da oggetti o idee esistenti e portava il tutto alle estreme conseguenze: vedi ad esempio il sommergibile del Capitano Nemo, che nasce dagli autentici sommergibili che erano stati appena inventati al suo tempo. Verne era soprattutto un grandissimo divulgatore. Io l’ho messo a confronto col computer, che essendo una cosa assolutamente nuova, non aveva affatto la possibilità di "anticipare". E ho immaginato qualcosa di veramente sensazionale, basandomi su una interessantissima letteratura, anche misterica, che esiste sull’opera e sulla vita di Verne.

Ti piacerebbe essere considerato il Giulio Verne del fumetto?

Direi proprio di no. In verità non saprei trovare un mio corrispondente letterario, se non proprio quel José Farmer di cui dicevo prima, che si divertiva a mescolare idee e personaggi di Verne con altro materiale fantastico. In realtà, penso che tutti i produttori di storie si divertano soprattutto a mischiare fra loro argomenti diversi. Leggendo Il Pendolo di Foucault di Umberto Eco, ho trovato qualcosa di quel divertimento che provo io, quando "rimescolo le carte" cercando di suscitare lo stesso divertimento in chi legge.