A PRANZO CON PAPERINO

di Leonardo Gori © 

Nonostante che l’appuntamento fosse stato tenuto segreto il più a lungo possibile, eravamo veramente in tanti ad attendere ansiosamente Carl Barks, a Rapallo, per il pranzo offerto da U Giancu, il "ristorante dei fumetti". Sull’invito c’era scritto "per Carl Barks e i suoi amici italiani". Il fatto è che gli amici di Barks, in Italia come nel resto del mondo, sono un vero e prorprio esercito.

Carl Barks è nato il 27 marzo del 1901 a Merrill, nell’Oregon, e ha lavorato per Disney fin dal 1936, come membro dello Story Department, il reparto che ideava i soggetti e le gags per i celebri disegni animati di Topolino e Paperino. Nel 1942 decise di lasciare lo Studio di Burbank e di "mettersi in proprio", scrivendo e disegnando storie a fumetti di Paperino per la Witman Publishing Company. Per le varie testate della casa editrice, Barks creò, ininterrottamente e fino al 1966, centinaia di storie col pennuto più famoso del mondo, facendone un personaggio umanissimo e universale e dotandolo di un nutrito e indimenticabile "parentado": Ciccio, Nonna Papera, Gastone il fortunato, Archimede Pitagorico, Amelia, la "fattucchiera che ammalia", solo per citarne alcuni, ma soprattutto Zio Paperone, il papero più ricco del mondo .

Le storie a fumetti di Paperino, scritte e disegnate da Barks, sono degli autentici capolavori della Letteratura americana del Novecento. Il parere non è certo solo nostro: su Barks sono stati scritti saggi ponderosi e approfonditi, specialmente in Europa; di lui si sono occupati scrittori, filosofi, critici letterari. Nel 1968, nella sua Prefazione all’ "Oscar Mondadori" Vita e dollari di Paperon De’ Paperoni, Dino Buzzati scriveva, riferendosi al Paperino e allo Zio Paperone delle storie di Carl Barks: "La loro statura, umanamente parlando, non mi sembra inferiore a quella dei famosi personaggi di Molière, o di Goldoni, o di Balzac, o di Dickens (...) Come i più geniali personaggi della letteratura romanzesca e del teatro, essi sono, con tutti i loro indistruttibili difetti, creature ogni giorno e in ogni avventura un po’ diverse da se stesse; hanno insomma la variabilità, l’imprevedibilità, la mutevolezza tipiche degli esseri umani. E per questo riescono affascinanti. E universali."

Dalle finestre di U Giancu, il ristorante con le sale letteralmente tappezzate di originali a fumetti dei maestri di tutto il mondo, abbiamo visto con grande emozione arrivare Carl Barks e il suo seguito, a bordo di una interminabile limousine nera. Per tutti i presenti era un po’ come l’avverarsi di un sogno. Con lui erano Bill Grandey e Kathy Morby, i suoi agenti. Ad accoglierlo c’erano Umberto Virri, il Presidente della Walt Disney Company Italia; Carlo Chendi e Luciano Bottaro, anche loro autori di fumetti, disneyani e non, e amici di lunga data dell’ "Uomo dei Paperi"; Giovan Battista Carpi, dell’ "Accademia Disney". Il gruppo più emozionato, però, era forse quello composto da noi storici e critici di fumetti: Luca Boschi, Alberto Becattini, Andrea Sani, cresciuti con le storie di Barks e abituati a vederlo come un autentico Mito, una "leggenda vivente".

Barks, come ci avevano anticipato i nostri amici Danesi e Norvegesi, non dimostra davvero i suoi 93 anni. E’ un vero e proprio gigante, ancora energico, brillante, pronto a prestarsi a gags che sembrano prese di peso dai disegni animati disneyani. E’ davvero incredibile pensare che, alla sua età, dipinge ancora raffinatissimi quadri a olio, che rappresentano scene tratte dalle sue storie a fumetti più famose. Alla fine del pranzo (ovviamente tutto a base di specialità liguri), vedendosi circondato da centinaia di preziose tavole originali dei cartoonists di tutto il mondo, Barks non ha esitato a prendere un pennarello rosso e a fare una grande firma sul muro, con un Fausto Oneto (U Giancu in persona) commosso fino alle lacrime. Poi è stata la volta delle foto ricordo: tutti hanno voluto farsi immortalare con Paperino in carne ed ossa, e Barks si è prestato con grande cortesia alla maratona, concedendo anche numerosi autografi.

Nessun discorso ufficiale, a Rapallo, solo un grande, affettuoso abbraccio dei suoi veri amici italiani. Poi Barks è stato portato a Portofino per una breve gita, forse - chissà? - a raccogliere spunti per qualche futuro soggetto, visto che ancora, qualche volta, produce degli scripts per le storie di Paperino. Il giorno dopo, a Milano, è stata invece la volta dell’ufficialità vera e propria, con il benvenuto di Gianni Crespi, Direttore delle Divisioni Periodici e Libri della Walt Disney Company Italia. Quotidiani, rotocalchi, radio e televisioni si sono contesi il "grande vecchio", che è stato acclamato a lungo da una vera piccola folla di autori di fumetti. Oltre ai membri dell’ "Accademia Disney", c’erano alcune delle più belle firme di "Topolino", e un gruppo di autori non disneyani - ma profondamente influenzati da Barks - che gli hanno fatto omaggio di un disegno originale ciascuno: ne verrà ricavato un volume che sarà senz’altro imperdibile per tutti gli appassionati.

Nonostante la grande concitazione del momento, siamo riusciti ad ottenere da Barks un’intervista per "La Nazione": impresa francamente molto difficile, visto il "cordone sanitario" che ha sempre circondato il "mago dei Paperi". Di interviste ne sono state fatte in passato certamente altre, ma per la maggior parte si è trattato di domande e risposte scambiate per lettera o per fax. La nostra chiacchierata con il grande Carl, invece, si è svolta dal vivo e senza concordare le domande. Anche questa è stata un’emozione non da poco. Barks ha parlato anche della Toscana, di Firenze, del suo rapporto con l’Italia in genere.

Martedì 5 luglio Umberto Virri, Presidente di The Walt Disney Company Italia, inaugurerà la Mostra antologica dei celebri olii di Carl Barks, ospitata all’interno della mostra Topolino, 60 anni insieme alla Fiera di Milano. Philippe Daverio, Assessore alla Cultura del Comune di Milano, consegnerà a Barks, in considerazione del grande valore artistico di tutte le sue opere, il più alto riconoscimento della città di Milano, l’ Ambrogino d’oro. Barks inaugurerà la sua antologica di 28 preziosissimi dipinti ad olio (alcuni dei quali quotati centinaia di migliaia di dollari), che rimarranno in esposizione fino a Giovedì 7 luglio. La presenza di Carl Barks all’inaugurazione sarà l’unica occasione pubblica di incontro con la folla dei suoi estimatori italiani. Un’emozione forse irripetibile, che noi però abbiamo già vissuto e che ricorderemo per sempre.