Università degli Studi di Torino

Facoltà di Lettere e Filosofia Facoltà di Lingue e Letterature straniere

Nel quadro delle manifestazioni organizzate dal Centre Culturel Français di Torino su

"Vous avez dit BD? Sì, fumetto!"

TAVOLA ROTONDA: Il fumetto come linguaggio creativo

TABLE RONDE :La bande dessinée comme langage créatif

Coordinatrice Mariagrazia Margarito

Torino, martedì 2 marzo 1999 – Sala lauree della Facoltà di Lettere e Filosofia

Via S. Ottavio 20 – ore 14,30

Sintesi della Tavola rotonda – partecipanti e interventi

Gian Paolo Caprettini

Gian Paolo Caprettini insegna Semiotica all’Università di Torino dal 1975 e dal 1994 ricopre la cattedra nella stessa disciplina. E’ presidente della Associazione italiana di Studi semiotici.

E’ autore di numerosi volumi, i più recenti:

Nel campo del fumetto ha pubblicato Grammatica del fumetto (in "Strumenti Critici", n. 13, 1970), introduzioni a traduzioni italiane di volumi di Fresnault -Deruelle e McCloud (Capire il Fumetto - Arte invisibile, ed. Vittorio Pavesio Productions) e uno specifico saggio sui comics nel volume Segni, testi, comunicazione sopra citato.

Un suo allievo, Pierpaolo Rovero, ha dedicato recentemente una interessante tesi di laurea al tempo nel fumetto; la tesi è in parte "scritta" nel linguaggio fumettistico.

Il fumetto come spettacolo della mente

L’intervento di Caprettini nella tavola rotonda si propone di mettere in evidenza aspetti del fumetto come "spettacolo della mente", come linguaggio specifico e anche come luogo espressivo che funge da snodo di svariati problemi semiotici.

 

Nadine Celotti

Ricercatrice in Linguistica francese presso la Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori dell’Università di Trieste. Nell’ambito dei corsi di Lingua e Linguistica francese ha diretto seminari sui testi verbo-iconici in dimensione traduttiva occupandosi in particolare della traduzione dei fumetti.

Sta attualmente ultimando un volume sulla traduzione dei fumetti.

Traduire la bande dessinée: quelle histoire!

La traduzione del linguaggio del fumetto: un terreno incolto, ma fertile. La traduzione è uno dei principali veicoli che trasportano il fumetto da un paese all’altro favorendo l’incontro tra culture diverse. Ma il linguaggio del fumetto, costituito da due sistemi diversi – uno linguistico e uno iconico – che conversano in una lingua, come puo’ ritrovarsi in un’altra lingua? Chi finora si è interrogato sulla traduzione del fumetto ha spesso considerato l’immagine (icona) come elemento tirannico – il limite spaziale del fumetto, balloon - che complica il compito del traduttore isolando l’immagine dalla parola che deve essere tradotta. Chi è chiamato a tradurre è invitato invece a rispettare la natura stessa del fumetto: le immagini saranno considerate anch’esse portatrici di significato, messaggeri culturali che partecipano all’evoluzione della storia narrata. Con questa consapevolezza potrà allora iniziare il processo traduttivo che si articolerà principalmente in tre spazi: la parola nel balloon (il dialogo), la parola al di fuori del balloon (le onomatopee, i graffiti, i pannelli…) e la didascalia (narrazione alla terza persona). Tra i numerosi problemi di traduzione che si incontrano citiamo i riferimenti culturali, i nomi propri, le trascrizioni di una lingua che si immagina parlata, i giochi di parole… Viene proposta l’apertura di un dibattito a livello internazionale su tali questioni, perché il traduttore pienamente partecipa alla vita del fumetto.

Mariagrazia Margarito

Coordinatrice della Tavola rotonda

Professore ordinario di Linguistica francese presso l’Università degli Studi di Torino – Facoltà di Lingue e Letterature straniere

Campi attuali di ricerca 

Lessicologia e lessicografia francesi : Néologismes et phénomènes de lexicogenèse; les emprunts linguistiques; italianismes de la langue française

Analyse de discours: dire, et dire autour le silence

Stéréotypes et clichés

Linguistique et bande dessinée

Per i fumetti…

 

 

Jean-Paul Meyer

Formazione universitaria

Campi attuali di ricerca 

Per i fumetti…

Comunicazioni in corso di stampa:

Du texte imagé au texte imageant: parcours de la référence dans la bande dessinée

La ricerca universitaria in materia di fumetto si è spesso soffermata sul rapporto testo-immagine e la problematica relativa è stata affrontata quasi esclusivamente in campo semiologico. Ipotizziamo quindi che un approccio semantico del problema, nella fattispecie in ambito di modalità della referenzialità, sia possibile ed auspicabile. Posto che il fumetto è sia narrazione sia luogo di enunciazione permanente, due interrogativi che solitamente si pongono in semantica referenziale trovano lì nuova eco: chi parla, cioè: come sono designati i locutori? di che cosa si parla, cioè in che modo gli enunciati riferiscono al proprio oggetto o luogo? Secondo la distinzione tradizionale che la semantica attua tra referenzialità deittica e referenzialità anaforica si è privilegiata sinora nel fumetto la relazione deittica: la vignetta come situazione di comunicazione sarebbe l’universo d’una deissi costretta e permanente; all’infuori di essa non si troverebbero referenti per gli enunciati. S’intende qui dimostrare il contrario. Parrebbe anzi che tipica del fumetto – come si vede in esempi tratti da Les bijoux de la Castafiore, una delle numerose avventure di Tintin – sia la rappresentazione della doppia modalità referenziale, che il fumetto esplica con mezzi propri e dotando il testo d’un duplice statuto. Deissi e anafora sarebbero quindi il vero motore del rapporto testo-immagine: quanto meno concorrerebbero a far sì che il loro articolarsi diventasse perno del significato.

Jean-Louis Tilleul

Université Catholique de Louvain-la-Neuve

Campi di ricerca

Studi socio-semiologici dei messaggi misti, soprattutto di quelli che contemplano testo scritto e immagine fissa (fumetto, pubblicità, letteratura infantile, libri illustrati). E’ privilegiata la dialettica permanenza/mutabilità che impronta di sé l’evoluzione di immaginari rappresentati da personaggi eroici femminili.

Per i fumetti…

Bande dessinée et personnage féminin: y a-t-il place pour un imaginaire créatif?

Rapida analisi d’una pagina di fumetto francofono contemporaneo (1986). Si cercherà di dimostrare come tenendo conto, in maniera attenta ed attiva, delle interferenze tra testo e immagine si possa giungere a leggere non solo il destino, anticipato, d’un particolare personaggio femminile, ma anche quello riservato, solitamente, a gran parte dei personaggi femminili dei fumetti.