Dupuy-Berberian, Il signor Jean-prima le donne e i bambini

pp. 48, £.26.000

Macchia Nera, luglio 2000

Recensione di Alberto Conte

 

 

DupuyBerberianChi è il signor Jean? La risposta è meno semplice di quanto potrebbe apparire.

Sono i due autori a trarci in inganno alla prima lettura, raccontando con semplicità e garbo le piccole avventure, le mille difficoltà e, qualche volta, le vittorie di questo trentenne senza particolari attrattive né abilità, se non quella di cercare di barcamenarsi nella realtà quotidiana.

Jean è perennemente in bilico tra un’entusiastica partecipazione alla vita delle persone amate ed una sorta di distacco critico dal mondo esterno, che ha il sapore comune dell’autodifesa. Le sue sono storie che hanno l’impronta del “vissuto”, o come meglio sottolinea Ferruccio Giromini in quarta di copertina: “…offrono uno spaccato delizioso – ora esilarante ora affettuoso, ora amaro e ora disincantato, ma sempre puntualissimo e beneducatissimo – dell’acrobatica arte del vivere quotidiano in Europa sulla soglia del terzo millennio”.

Un’analisi della contemporaneità condotta quindi con un sorriso, persuasi della necessità di un poco di ottimismo: l’happy ending giunge senza essere scontato, una naturale conseguenza dell’iter narrativo.

Bisogna sottolineare che le matite contribuiscono in forma notevole al divertimento nella lettura. Il tratto è agile ed espressivo, sintetico e scorrevole quanto la scansione delle tavola, sempre precisa ed efficace.

 

Il sito di Dupuy e Berberian è www.dupuy-berberian.com.