Una intervista-illustrata di Gianfranco Goria a...
Vittorio Pavesio
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Luigi F. Bona
(fondatore della
Fondazione Franco Fossati)
con Vittorio a Lucca Comics.
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Al Centro Nazionale del Fumetto:
Sergio Pignatone (Little Nemo),
Vittorio, Gianfranco Goria,
Domenico Vassallo
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Una coopertina del
mensile DODO
(Giorgio Mondadori)
disegnata da Vittorio
col personaggio creato
da GB Carpi.
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Clarissa & C.,
la serie di Della Croce & c.
disegnata da Vittorio
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A Torino Comics:
Giorgio Rebuffi (Pugacioff),
Goria, Pavesio, Will Eisner
e Luciano Bottaro
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Vittorio e Gianfranco a
Fumettopolis 1998
il convegno internazionale
dell'Anonima Fumetti
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Pavesio e Alberto Arato
(il direttore del
Centro Didattico per
i Linguaggi della
Comuncazione
)
a Fumettopolis 1998
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Ospiti di Red Ronnie
a Help:
Arato, Pierpaolo Rovero
(disegnatore Disney), Vittorio Pavesio...
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... e Goria...
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Intervista Illustrata. O intervista fotografica, visiva, iconica... Video-intervista? Iconintervista? ImagoIntervista? Mah...
Il concetto è che, mentre di solito le interviste pubblicate su carta contengono una grande quantità di parole e poche immagini, la rete mi consente di realizzare interviste in cui la parte del leone la possono fare le immagini, in piena libertà, coadiuvate dalle parole, quando servono, e dall'imprevedibilità della lettura non sequenziale data dai link dinamici ipertestuali. In un certo senso io vi porto con me, a visitare casa e studio dell'autore che intervisto e fotografo, passo passo, mentre parlo con lui. Così voi vedete quello che io vedo. E, usando foto digitali, posso condividere con voi questa esperienza senza che dobbiate dotarvi di una connessione Internet fantascientifica! Quando poi ci saranno nuove connessioni ad altissima velocità, se sarò ancora vivo, mi porterò appresso una videocamera digitale al posto della macchina fotografica, d'accordo? Resta inteso che, se volete parlare di quanto vi racconto, potete farlo inviando messaggi qui: afnews@fumetti.org specificando l'intervista di riferimento. - Gianfranco Goria.


22 giugno 2000. Inizio questa serie di "interviste-illustrate" incontrando oggi Vittorio Pavesio (autore di fumetti, editore di fumetti, titolare di un negozio di fumetti, co-fondatore dell'Anonima Fumetti...) che conosco ormai dal 1981, anno in cui ci incontrammo per una mostra collettiva di autori piemontesi (organizzata dal vignettista Dino Aloi) che ci fornì lo spunto per tentare di mettere in piedi un'associazione di autori... che poi sarebbe diventata nel 1983 la "prima" Anonima Fumetti e dieci anni più tardi la "nuova" Anonima Fumetti a livello nazionale che tutti conoscete.
La scheda biografica di Vittorio Pavesio la potete leggere qui. Letta? Allora partiamo con l'intervista.

gg. Perché fare fumetti e perché continuare a farli? Come è cominciato tutto questo?
vp. Beh, dobbiamo partire dal disegno. Prima è nata la passione del disegno e poi... Il fumetto era una lettura. Poi le cose si sono unite, si è scoperto che comunque chi sa disegnare, o chi sta cercando di imparare a disegnare, può tentare di raccontare qualcosa, inventare personaggi, piccole cose... da ragazzino, verso i 13-14 anni. La scoperta del fumetto inteso come professione risale a quell'epoca. Prima era inteso come lettura, non ci si immaginava neanche...

gg. Che letture avevi sottomano in quegli anni?
vp. Il classico Topolino, i classici personaggi Disney, e poi, vabbeh, il fatidico Corriere dei Piccoli/Corriere dei Ragazzi, un bacino enorme di lettura con nomi come Hugo Pratt, Dino Battaglia, Peyo coi suoi Puffi, Grazia Nidasio con Valentina Melaverde, Alfredo Castelli con Gli Aristocratici, Carlo Peroni con Zio Boris... tutti, tutti c'erano!

gg. Insomma, inizi da ragazzino, come succede a molti, e per te diventa un lavoro, a differenza di molti...
vp. Sì, a un certo punto... Prima di parlare solo di fumetti si può fare una bella miscellanea. Perchè la scuola mi aveva portato a fare il grafico pubblicitario e quindi a disegnare in quell'ambito (anche perchè non c'era scuola per i fumetti). Poi la passione invece è venuta fuori... Le prime attività erano spinte a far nascere dei personaggi per i fumetti, a provare a pubblicare qualcosa... Uno dei "fiordi" da conquistare era la Disney, per cui ci abbiamo provato subito, poi abbiamo cercato di pubblicare qualcosa di nostro e ci siamo riusciti. Così siamo andati avanti, pian pianino, un passo dopo l'altro, sempre facendo qualche compromesso con dei lavori che ci facessero guadagnare qualche soldino (la pubblicità, la grafica, la grafica editoriale), alternando periodi dedicati più ai fumetti a periodi dedicati di più al resto (per la pagnotta...), sempre tenendo a mente che l'obiettivo principale era il mestiere del fumetto. Tutta l'esperienza serve. Anche relazioni pubbliche, viaggi, giri... Fanno parte del bagaglio normale di un autore di fumetti. Poi le cose sono arrivate al punto di continuare e arrivare a fare l'autore al cento per cento. E nascono in seguito le attività parallele: editoria, negozio, Torino Comics... poi è nata l'Anonima Fumetti e la passione si è intensificata, con intrecci di interessi che si sono moltiplicati ed eccoci qui a fare l'ennesima intervista sul perchè si finisce a fare fumetti...

(continua nella prossima pagina... appena terminato lo sboninamento;
le immagini, invece, ci sono già quasi tutte: scorretele e troverete delle sorprese molto interessanti!)


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all original texts and photos © by Gianfranco Goria